
Quando sei nel momento presente, QUI e ORA, e la tua mente è cosciente delle sensazioni che stai provando, si possono presentare due tipi di situazioni:
Stai vivendo un’emozione di gioia e felicità
Questa è un’occasione e uno strumento di rigenerazione e cura.
Usa questa energia per rifornire la tua anima e il tuo corpo.
Nutriti di questa gioia e di questa felicità e assaporale completamente in ogni atomo del tuo essere.
Concentrati sul tuo respiro profondo e manda questa forza vitale ad alimentare tutte le tue cellule fin nei punti più profondi e in quelli più periferici del tuo corpo.
Stai vivendo un’emozione di dolore e sofferenza
Rimani con la tua emozione!
Non fuggire!
Fare questo è estremamente importante.
Potresti essere tentato di far finta che non esista, rifugiandoti nel passato o nel futuro, ma ormai sai che passato e futuro sono solamente immagini.
Il momento presente è l’unica realtà.
Falsi rimedi
Potresti essere spinto ad evitare l’emozione attraverso il consumo di cibo, di televisione, di tecnologia, di musica, di sesso, e così via.
Gli stimoli per poterti distrarre sono innumerevoli, ma tu non cedere alle loro lusinghe!
Evitare non significa cancellare e l’emozione, accantonata, rimarrà latente, ti fiaccherà dall’interno, ritornerà prima o poi e il suo impatto sarà molto più devastante.
Attenzione, Rispetto e Compassione
GUARDA la tua sofferenza con profonda attenzione e con rispetto così da riuscire a capirne la vera natura.
Solo comprendendola puoi trovare la via più adatta verso la quiete e quindi iniziare il percorso che ti permetterà di trasformare il tuo dolore in COMPASSIONE.
Nessun giudizio
Soprattutto, fai in maniera che il tuo SGUARDO sia PRIVO DI GIUDIZIO.
Astieniti dal classificare in alcun modo la sensazione che stai provando.
Limitati nella dualità di questa esistenza terrena, siamo abituati a ragionare per concetti mentali; essi ci suggeriscono ad esempio che le cose belle sono buone e le cose brutte sono cattive.
Queste affermazioni non sono la realtà, sono solo nozioni che dobbiamo rimuovere; dobbiamo liberarci di esse se vogliamo vivere un’esistenza completa, soddisfacente e vera.
Non esistono emozione belle o brutte, buone o cattive, giuste o sbagliate, tutte fanno parte di ciò che rende noi, noi.
Noi che siamo unici, insostituibili e perfetti.
Quando giudichiamo alcune delle nostre emozioni come negative e cerchiamo di respingerle, stiamo soffocando una parte di ciò che siamo.
Nel suo libro “Dying to be me”, Anita Moorjani propone una metafora che mi affascina.
Anita scrive:
Ognuno di noi è come un prisma
che rifrange pura luce bianca (amore)
in tutti i diversi colori dell’arcobaleno,
e ogni singolo colore (emozione)
è ugualmente necessario
per ottenere quella luce luminosa
Non ci viene chiesto di reagire ad ogni emozione; dobbiamo semplicemente accettare il fatto che esse sono parte di noi, di ciò che siamo.
Negarle sarebbe come proibire ad un certo colore di essere rifranto dal prisma.
Solamente abbracciando l’intero spettro delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti senza giudizio, possiamo entrare in contatto con la pura essenza di amore incondizionato che risiede nel nucleo del nostro cuore.
Alayavijñana = tutto è meraviglia
Non esistono emozioni che sono bene e emozioni che sono male.
La tua SCELTA di essere o di non essere
Dipende sempre e solo da te.
Se scegli di ESSERE, significa che accetti la tua natura sacra nella tua totalità, con tutte le tue sfaccettature e le tue gradazioni di colore.
Accetti di essere uno Spirito Perfetto, che sta temporaneamente avendo un’esperienza terrena per sperimentare ciò che la tua Anima ha scelto di conoscere.
Decidi così di essere FELICE e l’Universo si prodigherà per fornirti ogni mezzo affinché tu possa portare a compimento la tua missione: la tua felicità.
Se scegli di NON ESSERE, significa che credi che la tua realtà sia solo questo corpo, questa casa, questa automobile, questo lavoro, … questa vita materiale destinata a morire.
Decidi così di essere INFELICE e l’Universo si prodigherà per fornirti ogni mezzo affinché tu possa portare a compimento la tua missione: la tua infelicità
Meditare
La MEDITAZIONE è un efficace strumento per facilitare questo processo di accettazione delle nostre emozioni in maniera non giudicante.
Avrò occasione di approfondire l’argomento in successivi articoli, ma intanto voglio suggerirti, specialmente se sei nuovo alla pratica meditativa, di non lasciartene intimidire.
Già praticare la respirazione profonda e riuscire ad essere presente nel momento che stai vivendo e nelle emozioni che stai provando [ https://iosonoluce.com/2020/03/31/example-post/ ] è un sicuro passo verso l’apprendimento di tecniche meditative che più risuonano con il tuo Spirito.
È fondamentale che tu tenga a mente che nessuna emozione ti arriva che tu non sia in grado di sopportare:
Non esiste il pericolo di essere
sopraffatti dal dolore e dalla sofferenza
Thich Nhat Hanh
Maestri e Protezione
Ogni emozione, sensazione, sentimento che sperimentiamo è un maestro.
Sta a noi capire cosa è venuto ad insegnarci.
E quando sarai riuscito a portare sollievo in te stesso e avrai imparato la lezione, sarai anche in grado di aiutare gli altri a guarire dalle loro sofferenze, dando così un senso sacro alla tua vita.
E sarai sempre più ricco di compassione fino al punto da essere protetto dall’energia collettiva di sofferenza.
Accettazione ed Entusiasmo
Qualsiasi dolore causato dall’affrontare le nostre problematiche personali vale la pena di essere vissuto.
Quando accettiamo le nostre emozioni di sofferenza quali rabbia, paura, tristezza invece di evitarle, liberiamo la nostra energia e ci trasformiamo da persone che scappano in persone che si muovono entusiaste tra le diverse esperienze di vita.
Come facevamo da bambini, impareremo ancora a intraprendere ogni nuova esperienza con rinnovato slancio e passione attirando, in questo modo, le onnipresenti benedizioni universali che attendono solo di riversarsi in anime pronte ad accoglierle.
Muovere fuori
L’etimologia della parola emozione è da ricondursi al latino
emovère (ex = fuori + movere = muovere)
letteralmente portare fuori, smuovere.
Tutto ciò che esprimiamo (= muoviamo fuori da noi), non rimane a fare danni all’interno e non ci procura stress causato, appunto, dalla repressione di quelle emozioni che giudichiamo negative e quindi ci rifiutiamo di riconoscere.
Più rifiutiamo e neghiamo qualcosa, più essa combatterà contro di noi per la sua sopravvivenza e ci attaccherà con fortificato impeto.
Negando il dolore e cercando di sopprimerlo, lo rinforziamo e gli diamo maggiore energia.
Quando lo guardiamo e lo accettiamo con compassione, gli permettiamo di esprimersi e dissolversi secondo i suoi tempi e le sue modalità.
Inoltre, la convivenza con il nostro dolore ci offre l’opportunità di scoprire e imparare cose di noi stessi che altrimenti non si sarebbero mai palesate.
Funziona proprio come per la malattia fisica: il primo passo verso il ripristino della salute è il riconoscimento del malessere.
A quel punto, individuato il male, possiamo intraprendere il cammino di guarigione utilizzando la terapia più adatta.
Così è con le nostre emozioni.
La sofferenza non risiede nell’emozione ma nella nostra non-accettazione.
La guarigione inizia
nel momento in cui riconosciamo e accettiamo il dolore
“L’unica cosa che ti serve per cambiare la tua vita è volerlo con tutto il cuore.”
Namasté
🙏
Elisabetta